Partiamo dal nome. Perché MYIAFOOD, cosa vuole indicare?
Myia visse a Crotone nella seconda metà del VI secolo a.C., è stata una filosofa greca antica della scuola pitagorica. Figura leggendaria i cui scritti sono andati perduti: figlia di Pitagora e di Teano, oltre che sposa del famoso lottatore Milone, a sua volta discepolo pitagorico. Nel nome si è cercato di racchiudere l’approccio al mercato: storia e tradizione di una terra fertilissima e ricca di frutti, declinata in modo innovativo.
L’azienda è nata dall’incontro di tre professionisti (futuri soci fondatori), con esperienze ben consolidate, condividendo fin dal primo minuto l’idea che il settore agroalimentare italiano avesse bisogno di “reinventarsi” per arrivare a soddisfare la crescente domanda estera, soprattutto, dopo l’emergenza COVID-19.
Il condimento italiano di qualità nella moderna e comoda confezione monodose, troverà sempre più spazio nella buona ristorazione, perché conserva il prodotto in tutte le sue caratteristiche, permettendo al consumatore finale di condire con facilità i propri piatti, ovunque, esso si trovi.
La mission di Myiafood è abbinare creatività e know-how, in modo da sviluppare metodi di produzione e di packaging innovativi. Un ritorno al passato per migliorare il nostro futuro, questa concezione e le conoscenze del mercato, hanno spinto i soci a creare un secondo ramo aziendale, una linea produttiva di succhi concentrati (LIMONE e LIME), date da prodotti provenienti esclusivamente dalle terre del sud Italia. Una produzione a km0: facilita la tracciabilità, aumenta la qualità e accorcia la filiera, permettendo di avere prodotti colti da poco tempo. Inoltre, si vogliono offrire al consumatore, sia nella scelta del prodotto che durante l’assaggio, delle esperienze uniche. I confezionamenti avvengono su due linee automatiche di ultima generazione.